giovedì 8 marzo 2018

RECENSIONE Ciavolich, Vini d'Abruzzo

Ciavolich, Vini d'Abruzzo








I Ciavolich erano mercanti di lana che arrivarono nel 1500 a Miglianico e nel 1853 costruirono la prima cantina della famiglia, una delle più antiche strutture di vinificazione in Abruzzo. L'edificio si sviluppava su due livelli: il piano terra era destinato alla pigiatura delle uve ed alla produzione di vino cotto. Il piano interrato, invece, accoglieva le botti per l'affinamento del vino e vi si accedeva attraverso un suggestivo passaggio sotterraneo scavato nella terra; passaggio che avrebbe permesso, in caso di pericolo, di fuggire dal paese.
I vigneti di proprietà si estendevano su tutta la collina circostante e tutto ruotava intorno alla vendemmia ed alla successiva produzione di vino. Quando i carri arrivavano colmi di uva dalle campagne, l'uva si pigiava all'interno del fondaco ed il mosto, tramite pittoreschi tombini ricavati nel pavimento, cadeva per gravità al piano interrato precipitando direttamente nelle tinelle di legno per la fermentazione. Seguiva l'affinamento nelle grandi botti da 132 hl costruite appositamente all'interno della cantina.

Il padre di Chiara Ciavolich l'attuale proprietaria, ricominciò a seguire e gestire l’azienda viticola di Miglianico fino agli anni 60, quando si aprì la divisione ereditaria di Donna Ernestina la sua bisnonna, dalla quale i Ciavolich ricevettero la tenuta di Loreto Aprutino. Il padre vi piantò i vigneti che tutt’oggi continuano a coltivare.
Dal 2004, grazie alla fiducia di suo padre, Chiara ha la responsabilità di portare avanti questa storia.
Accanto a lei c’è il marito Gianluca. 

Qui potete leggere tutta la storia interessantissima dell'Azienda:




Ecco i loro favolosi Vini:



Vi presento per primo il fiore all'Occhiello di questa Azienda, un vino che io non avevo mai assaggiato , conosciuto ed è la Cococciola. Ho scoperto che è il mio vino preferito , ha un sapore unico e irripetibile. Io l'ho abbinata ad un ottimo panino con la porchetta tipico della mia zona e alla tagliata di pollo.






La Cococciola e’ un antico vitigno abruzzese, caratterizzato da una buona produzione e da una bella acidita’.

E’ sempre stato utilizzato per tagliare il Trebbiano.
Da qualche anno alcuni piccoli produttori lo hanno riscoperto e lo vinificano cercando di esaltarne le proprie caratteristiche.
Le uve provengono da 1 ha di tendone piantato a Loreto negli anni '60. Dopo la pressatura soffice si avvia la fermentazione a temperatura controllata.
Il vino viene poi imbottigliato a febbraio - marzo.


Uve: Cococciola 95% e 5% Moscato.
Comune di produzione: Loreto Aprutino (Pe).
Vigneto: Loreto Aprutino, pergola del 1970 a 2500 ceppi per ha Resa per ettaro : 140 ql per ha
Vinificazione: raccolta manuale, pressatura soffice e defecazione a freddo, fermentazione a temperatura controllata.
Affinamento: in acciaio inox per 6 mesi.
Grado Alcool: tra i 12 e i 12,5 gradi
Temperatura servizio: 8 gradi
Qualche nota: colore giallo paglierino brillante.
Profumi di fiori bianchi. In bocca e’ secco e fresco.
Perfetto come vino da aperitivo estivo e con il sushi e sashimi.


Abbiamo inoltre Assaggiato il
Vino Antrum

si tratta di un Montepulciano d'Abruzzo del 2011 - Vino di Carattere e di un meravigioso sentore persistente, è frutatto e floreale, armonico. si sentono anche note di ciliegia, cioccolato ed erbe officinali. Un vino speciale prodotto da un'Azienda di grande calibro

Il primo Antrum e’ arrivato nel 2003, quando l'azienda ha iniziato il recupero conservativo della cantina del 1853 di Miglianico.
E’ dedicato alle grotte sotterranee della loro cantina, una delle piu’ antiche cantine in Abruzzo.
Racconta la storia ed il carattere della famiglia Ciavolich.
E’ un vino elegante con un’anima rustica.
Le uve provengono dai vigneti storici di Loreto Aprutino 
degli anni '60. Vengono raccolte e pigiadiraspate. A seguire il mosto passa in acciaio inox per delestage il primo giorno e rimontaggi i giorni successivi. La fermentazione avviene a temperatura controllata. Il vino cosi? ottenuto viene poi trasferito in barriques del 2007 dove affina per circa 4 anni. Qualche nota: colore rosso rubino profondo.
La sua natura burbera e ruspante e’ ingentilita dal lungo affinamento in legni esausti che lo rendono profondo e a tre dimensioni. Ricorda il liquore alla ciliegia. Ha bisogno di ossigenazione appena aperto.
Si abbina a carni arrosto, cacciagione e formaggi stagionati. Potrebbe presentare un po di posa.

Io l'ho abbinato a buonissimi ravioli di carne fatti in casa conditi con sugo di cinghiale alla sarda. Ci stava benissimo




Poi presto asseggerò anche:

DIVUS


Divus è il primo vino Ciavolich e la loro prima etichetta.
E’ nato dal desiderio della mamma della proprietaria Chiara e racconta, fiero di sé, il posto da cui proviene. In etichetta spicca la medaglia con il volto di Diocleziano Imperatore che concesse al Montepulciano d’Abruzzo un prezzo altissimo per l’epoca.
Le uve vengono dai vigneti più antichi della tenuta.
Le uve vengono diraspate e il pigiato inizia il delestage in acciaio inox. A seguire rimontaggi e fermentazione .
Poi affinamento in acciaio e poi in botti da 20 hl del 2009 e barriques del 2007 per circa un altro anno.
Qualche nota: rosso rubino intenso.
Eleganti sentori di confettura di frutta rossa, liquirizia e pepe nero.
Da abbinare ad agnello alla brace e tagliate di manzo.

ARIES



Di Pecorino ne producono solo uno.
L’uva, raccolta in cassette, viene trasportata in cantina entro le prime ore della mattina. L’uva viene sofficemente pressata ed il mosto viene poi travasato in acciaio e in tonneaux. 50 hl fermentano in acciaio a temperatura controllata mentre 24 hl vanno a fermentare in 4 tonneaux da 600 litri del 2009.
Il vino resta poi fino a febbraio in acciaio e in tonneaux sulle fecce fini. Poi viene imbottigliato.
Raggiunge il meglio di se dopo l’estate e, a seconda delle vendemmie, migliora in bottiglia anche dopo diversi anni.
Qualche nota: colore giallo paglierino brillante. Profumi di confetto ed erbe aromatiche.
In bocca frutta secca, minerale e sapido. Bella acidita’ e persistenza.
In primavera si abbina con primi piatti con asparagi, fave e piselli spolverati da formaggio pecorino. Dall’autunno in poi e’ perfetto con piatti a base di funghi e con crostoni di caciocavallo al forno.

Presto assaggero' anche questi ultimi due vini

Per info:





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